Selezione del personale

Selezione e fuga di cervelli

 

Uno dei soggetti della Qualità Totale applicata alle Risorse Umane è la prevenzione di una fuga di cervelli, ovvero del fatto che i migliori collaboratori lascino l’azienda.

“Se fosse solo un problema di trofeo, me ne comprerei uno”

                                                                                                                             (Un atleta)

 

“Sono più le persone competenti che si licenziano di quelle che vengono licenziate”

(Laurence Peters)

 

La percentuale di nascite in diminuzione è già tra le cause di una “guerra dei trasferimenti”. Anche l’insufficiente numero di laureati in determinate discipline costituisce un problema strategico che non può essere ignorato. Spesso infine esiste un problema di scarsità di candidati disponibili non solo per posizioni dirigenziali o comunque elevate, ma anche per posizioni subordinate con limitata autonomia ed indipendenza.

Lo stadio più remoto in cui il turnover del personale può essere influenzato è proprio durante le procedure di selezione. Ci sono fattori della personalità che hanno influenza sulla lealtà e sullo spirito di gruppo. Alcune persone si disilludono rapidamente e pensano con facilità al fatto che l’erba è più verde nel giardino del vicino.

Altri candidati cambiano troppo facilmente la decisione che hanno preso. Dopo aver pensato che questo tipo di impiego era quello giusto, alle prime difficoltà cominciano a pensare che sarebbe stato meglio per loro fare qualcos’altro.

 

Un altro problema è l’assertività della persona: le persone che trovano difficile parlare dei propri problemi e delle proprie frustrazioni preferiscono cercare un altro lavoro invece che esprimere le proprie difficoltà. Le frustrazioni si accumulano fino al punto in cui restare diventa terribilmente doloroso. A quel punto se ne vanno.

 

Un altro fattore interessante è il livello di responsabilità della persona. Dovere o responsabilità è la più alta forma di motivazione. Le persone che hanno questa qualità pensano alle conseguenze che le loro azioni poterebbero creare alle altre persone ed all’azienda invece che pensare solo a se stessi.

La facilità con cui le persone esprimono dei criticismi è un altro fattore che influenza la lealtà verso l’azienda.

 

PERCHE’ LE PERSONE SE NE VANNO?

Ogni giorno migliaia di persone si licenziano. Ogni giorno migliaia di matrimoni si spezzano. Ogni giorno centinaia di ragazzi se ne vanno di casa. Perché? La risposta può essere trovata nel campo dell’etica. Le relazioni falliscono a causa di uno sbilanciamento tra DARE e AVERE.

 

 

“L’esistenza stessa è basata sulla reciprocità. E’ lo scambio che mantiene assieme le persone”. 

(Aristotele)

 

In ogni relazione quanto segue deve essere mantenuto bilanciato:

  • In che modo contribuisco.
  • Cosa ottengo in cambio.

 

La sensazione di bilanciamento o sbilanciamento è un problema di percezione. Ha per lo più a che fare con ciò che uno si aspetta.

 

“Dipende tutto dall’attenzione che tu dai alle altre persone”.

(Tom Peters)

 

Se non conoscete quello che le persone si aspettano o non date loro nessuna attenzione, in una relazione può venirsi a creare una mancanza di soddisfazione.

Una ricerca effettuata riguardo a ciò che i manager si aspettano, fornisce i seguenti cinque valori in quest’ordine:

  1. Soddisfazione sul lavoro
  2. Riconoscimenti
  3. Premi
  4. Uso del proprio talento
  5. Sfida

 

“Non ottenere quello che uno desidera è quasi lo stesso che non ottenere niente”

( Aristotele)

 

TIPI DI PERSONE

Le persone possono essere divise tra i GIVERS (quelli che contribuiscono) e i TAKERS (quelli che prendono e basta).

Se voi date di più ad una persona che è abituata solo a prendere senza contribuire (un Taker), lui comincia a considerare la cosa come un qualcosa che gli si deve di diritto. Invece quelli che contribuiscono (i Givers) sono quei dipendenti che si danno realmente da fare per far andare bene le cose nell’azienda.

I Takers sono anti-produttivi. Il fatto di non dare di più ai Givers, di non fornirgli  più facilitazioni, in base a ciò che viene comunemente chiamato “trattamento uguale di tutti i dipendenti” fa sì che entrambi i gruppi non siano soddisfatti. I Takers sono comunque insoddisfatti e i Givers non si sentono premiati.

“Alcune persone sono “produttrici” altre sono “consumatrici”. La produttività di un gruppo sale nella misura in cui il numero di “produttori”  all’interno di un gruppo sale ed il numero di “consumatori” scende”.

(Kurt  Hanks)

il fatto di trattare ogni dipendente in maniera uguale è la più grande ingiustizia possibile.

La nostra società premia i Takers e penalizza i Givers. Cambiate atteggiamento: premiate i Givers e fate sì che i Takers contribuiscano.

La motivazione dei dipendenti diventerà più alta che mai. Portate il dare e l’avere a bilanciarsi nell’azienda e con tutti i dipendenti e tutte le relazioni diventeranno costruttive.

 

Quam Consulting, allo scopo di fornire una maggior comprensione degli argomenti trattati in questa lettera informativa, suggerisce i seguenti approfondimenti:

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