Selezione del personale

Il candidato professionista 

 

“Quando la volpe comincia a predicare, inizia a stare attento alle tue galline”.

(Detto popolare inglese)

 

A causa dell’esplosivo aumento nel numero dei consulenti di outplacement e del numero di seminari e libri diretti a preparare i candidati per le interviste di selezione, il gruppo di candidati “professionisti” che sono ben preparati per il colloquio sta crescendo rapidamente.

Hanno un piano di gioco prima di scendere in campo. Alcune volte sono così ben preparati che le domande classiche  non li possono individuare.

Elenchiamo qui di seguito alcuni dei consigli che vengono forniti ai candidati per affrontare il colloquio di selezione. Nel caso non lo sapeste…

  1. Lascia parlare il selezionatore il più possibile. Fagli delle domande.
  2. Usa una domanda del selezionatore come apertura per quello che tu vuoi dire. Cerca di dire le cose che hai preparato.
  3. Stai attento al tuo modo di vestire e alla tua stretta di mano.
  4. Sorridi il più possibile e guarda negli occhi l’intervistatore.
  5. Preparati per le domande più comuni:
    • Perché ti sei candidato per questo lavoro?
    • Perché ti sei candidato nella nostra azienda?
    • Che cosa ti ha colpito di più nel nostro annuncio?
    • Perché hai lasciato il tuo ultimo impiego?
    • Che cosa sai riguardo alla nostra azienda?
    • Quali sono i tuoi punti forti?
    • Ed i tuoi punti deboli?
    • Che cosa fai nel tuo tempo libero?
  1. Sii entusiasta e positivo.

 

Al di là di questi 6 punti vengono insegnate anche alcune “risposte attrattive”, quali:

“Nel mio corrente impiego mi manca soprattutto la sfida”;

“Mi sento più che altro un imprenditore”;

“Mi piace prendere delle iniziative”;

“Sto cercando un’azienda dove possa realmente usare i miei talenti” (wow!).

Altri candidati leggono libri riguardo a “Come sostenere il colloquio di assunzione” o partecipano a seminari quali “Candidarsi per un lavoro”.

A questo proposito diceva:

 

“Il mondo è un palcoscenico: ogni persona recita il proprio ruolo ed ottiene la sua parte”.

(Shakespeare) 

 

La cosa più sorprendente è che quando i selezionatori vengono intervistati, normalmente dicono di non essere influenzati da fattori quali:

“una stretta di mano forte”,

“sguardi negli occhi”,

“senso dell’humor”,

“una buona presentazione.”

Dicono di essere influenzati ancora meno da fattori inconsci quali:

“rassomiglianza a qualcuno che conosco”

“riconoscimento inconscio di se stessi in qualcun altro che si ha di fronte”.

 

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