Leadership

La perseveranza  è alla portata di tutti

la perseveranza è uno stato spirituale e dunque può essere coltivata. come tutte le condizioni spirituali, inoltre, essa ha delle origini precise, tra cui:

 

  1. l’intenzione:

per sviluppare la perseveranza è fondamentale sapere ciò che si vuole: un’intenzione ben radicata obbliga a superare numerose difficoltà.

  1. il desiderio:

quando si persegue l’obbiettivo di realizzare un desiderio o un sogno, è facile acquistare o mantenere la perseveranza.

  1. la fede in se stessi:

credere nelle proprie capacità di portare a buon termine un piano e non farsi scoraggiare.

  1. la precisione dei piani:

un programma ben pianificato rappresenta un incoraggiamento a perseverare verso i propri obbiettivi.

  1. le conoscenze adeguate:

l’esperienza e l’osservazione permettono di valutare se i propri piani sono buoni e realizzabili, e ciò rappresenta un incoraggiamento a perseverare. 

  1. la collaborazione:

la simpatia, l’appoggio e la collaborazione da parte degli altri servono per sviluppare la perseveranza.

  1. il potere della volonta’:

l’abitudine a concentrare i propri pensieri sull’elaborazione di piani indispensabili alla realizzazione dell’obbiettivo che si vuole raggiungere conduce alla perseveranza. 

  1. l’abitudine:

la perseveranza è il risultato diretto dell’abitudine. la paura, il peggiore di tutti i nemici, può essere completamente sedata grazie alla ripetizione imposta di atti di coraggio.

 

I sedici nemici  della  perseveranza

i punti qui di seguito elencati rappresentano una sorta di auto-analisi a cui ci si deve sottoporre per scoprire se la propria perseveranza è un fattore forte o debole. Questa analisi vi condurrà forse a delle scoperte che avranno un certo effetto su voi stessi, poiché potrete trovare i veri nemici che vi sbarrano il cammino verso tutte le realizzazioni importanti. Analizzatevi francamente se volete sapere chi siete e quel che siete capaci di fare ecco le debolezze che dovrebbero essere vinte da tutti coloro che vogliono raggiungere una meta elevata:

 

  1. L’impossibilità di riconoscere e di definire chiaramente quel che si vuole.
  1. L’esitazione generalmente eccessiva, abbinata ad una valanga di alibi e di scuse.
  1. La mancanza di interesse nell’acquisire una formazione specialistica e specializzata.
  1. L’indecisione, l’abitudine a lasciare che siano gli altri a prendere le decisioni per voi.
  1. L’abitudine di nascondersi dietro a delle scuse o a delle spiegazioni logiche, anziché di crearsi dei piani precisi per trovare una soluzione ai propri problemi.
  1. L’accontentarsi: sfortunatamente non esiste rimedio per questa malattia.
  1. L’indifferenza che si manifesta abitualmente con la ricerca sistematica di compromessi, là dove invece ci sarebbe da far fronte agli ostacoli.
  1. L’abitudine di criticare gli errori degli altri e di accettare delle circostanze sfavorevoli come inevitabili.
  1. La debolezza della propria volontà che si manifesta quando si trascura la qualità delle intenzioni.
  1. La volontà, a volte immediata, di abbandonare i propri progetti all’insorgere dei primi problemi ed ostacoli.
  1. L’assenza di piani organizzati ed accuratamente redatti per poter essere meglio studiati ed eventualmente rielaborati.
  1. L’abitudine di trascurare e di farsi sfuggire le buone occasioni che si presentano.
  1. Augurare o sperare invece di volere.
  1. La mancanza totale di ambizione di essere, agire e possedere.
  1. La ricerca di una scorciatoia che conduca al successo; prendere senza dare niente in cambio.
  1. La paura di essere criticati, giudicati dagli altri, che fa fallire tutto ancor prima dell’elaborazione o dell’attuazione dei propri piani.

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